Umidità nella Società

Umidità è la parola più azzeccata per cercare di spiegare la situazione attuale ad un ragazzo di quindici anni. E se riesci a spiegarti ad un ragazzo di quell’età vuol dire che prima di tutto, tu, hai veramente capito il concetto.

La situazione finanziaria (italiana e mondiale) non è mai stata così nebbiosa e scivolosa, i mercati sono in ascesa con il dubbio che crollino da un momento all’altro: da un lato la crisi che sembra allentare la sua presa (che ci ha rafforzato e sta spingendo sempre più persone a scommettere su sé stesse e su idee che stanno rivoluzionando il mondo) dall’altra ci scontriamo con la solidità provata e ciclica della storia degli eventi.

Però quel che più preoccupa è che da qualche anno è la situazione che si muove attraverso le persone, i rapporti sociali si sono resi talmente umidi da diventare liquidi. Ci si scontra con ogni persona senza averne mai il bisogno di confrontarsi con essa. Non ci siamo accorti che l’umido è diventato così bagnato e nebbioso che ci ha fatto perdere la nostra integrità di individuo e il nostro essere unici. Sempre più giovani e sempre più spinti a essere parte di un grande oceano di conformazione di pensiero.

E se prendiamo in considerazione lo stato umido del futuro? Nulla è mai stato prevedibile, neanche in passato, ma ora come ora si rischia di scivolare dentro nella nostra stessa pelle e perdere l’equilibrio come singoli individui senza colonna portante. Ma no, non abbiamo buttato nel bidone dell’umido i nostri valori, abbiamo ancora speranze e potenzialità, solamente sono diventate scivolose anche quelle, o per meglio dire, talmente umide e liquide che sono adattabili alle situazioni.

Dalla politica che non governa più con solide basi, alle scuole che non sono in grado di produrre solide menti, passando per lo stupendo stipendio che molti vedono solo nei sogni (perché il tema pensioni è talmente umido che a parlarne viene l’artrosi in tenera età, figuriamoci ad un anziano).

Ebbene il grande Bruce Lee, parlando di realizzazione diceva: “be like water, my friend” ma sono convinto che stiamo portando allo stremo questo concetto.

L’adattabilità è fondamentale per l’evoluzione e per far vincere il più forte..ma in questo caso si sta creando una situazione che è così umidiccia e scivolosa da non riuscire a capire se è semplice evoluzione o reale disevoluzione.

Sapete cos’è la cosa più umida, che tutti a fine articolo si aspettano una soluzione, una risposta. Non è umido e scivoloso pensare che gli altri possano dare delle risposte alle nostre domande? Per rendere la situazione più solida, non sarebbe meglio smettete di dare risposte per gli altri e cominciare a fare domande a voi stessi?

Sebastianutti Alex, il vostro Coach Irriverente

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