L’essenza dell’antico

Vi ho promesso che parlavamo di maieutica ed eccomi presente. Specifico che questo non è un articolo filosofico e non tratteremo la maieutica come una materia di filosofia bensì come parte del grande mondo della crescita personale.

Ho fatto questa breve premessa per evitare domande 🙂

La maieutica (da ora in poi M.) nasce da Socrate e viene ampiamente descritta sul libro scritto da Platone in suo onore. Siamo sicuri della paternità di questa arte per le descrizioni che quasi tutti i filosofi hanno fatto di Socrate stesso e delle sue ambigue metodologie di applicazione di quest’arte.

Socrate non credeva nella condivisione scritta ma sono in quella orale per cui tutto ciò che sappiamo lo attribuiamo a filosofi della stessa epoca (Platone soprattutto) che hanno scritto per lui il suo pensiero facendolo arrivare fino ai noi. Tutta questa fatica e nulla di tutto ciò viene insegnato nelle scuole (che non siano di indirizzo classico o filosofico).

Socrate avrebbe di certo usato la M. per chiedere al futuro On. Giuliano “per quale motivo pensieri e arti così importanti non vengano proposte ai ragazzi?” non posso rispondere al posto del Sig. Giuliano (molto probabilmente futuro Ministro dell’istruzione) ma sono sicuro che Socrate averebbe trovato una domanda da porre rispetto alla risposta ottenuta.

Con questo schema da qui a mezz’ora il Sig. Giuliano avrebbe dato una serie contraddittoria di risposte sufficienti per far capire qual’è la vera risposta.

Questa è la M. per Socrate, il quale camminava per Atene assalendo di domande i poveri malcapitati che dovevano così ricorrere a un percorso di analisi di sé stessi. Ma voi pensate che uno sconosciuto abbia le domande giuste per le risposte che vi serve avere? Ma perché pensate che un conoscente o un amico possa fare delle domande senza farsi influenzare o influenzarvi nelle risposte?

Molti clienti che ho avuto e di sicuro non saranno gli unici, pensano che uno sconosciuto non possa avere delle domande giuste e allora io gli chiedo che domande gli verrebbero fatte dal partner oppure dai colleghi di lavoro e si rendono conto della risposta. Inavvertitamente capiscono come funziona la M. .

Sebbene sembri contraddittorio, la M. funziona meglio se è fatta da una persona che non ci conosce, di cui non importiamo il giudizio e da cui non ci sentiamo giudicati. Se paghi per ottenere delle domande, il cliente è più facilitato a rispondere con onestà. Forse perché i soldi hanno un peso nella facilità con cui diamo le risposte?

Questo è uso scorretto della M. perché la domanda è anticipata da un giudizio o da un fatto che sostiene un opinione a cui io sto cercando conferma. A questo punto possiamo dar spazio alla PNL o a molte tecniche di persuasione. Ma che senso ha cercare di eludere un cliente che non conosci? Come possono io cercare di farti rispondere in modi che non sono i tuoi?

Ecco spiegato perché la M. andrebbe fatta solo da persone a noi sconosciute, come lo era Socrate per coloro che passeggiavano ignari.

Ma come si fa a fare le domande giuste?

Qui cominciano le difficoltà, perché se fosse una cosa semplice come avviare un ‘funnel’, lo farebbero tutti. Ho parlato di funnel perché la M. è spesso usata nel marketing e negli ultimi mesi alcune delle maggiori marche hanno sfruttato il principio essenziale della M.

L’arte di dirigere le emozioni

Io (ed è un giudizio di parte) do tale definizione perché per fare le domande giuste, il nostro interlocutore, ha bisogno di sentire e dare una direzione alle emozioni. Perché parlando di potenzialità vi ho detto che il mio insegnante mi ha chiesto di pensare a un momento di cambiamento positivo? Perché è correlato a un’emozione (la felicità) ed è facilmente riconoscibile da tutte le persone non affini alla M. in modo professionale.

Quando converso con le persone sono molto attento a farle sentire ascoltate, a controllare le mie di emozioni, dirigendole dentro di me, mi impegno a osservare anche i più piccoli movimenti degli occhi e i leggeri movimenti delle mani. Dal momento in cui mi siedo vicino alla persona la mia soglia di attenzione si alza moltissimo, perché devo essere in grado di riconoscere ogni segnale comunicativo che mi viene dato e dargli una direzione e un significato.

Ecco alcune difficoltà della M. e ce ne sono altre, ecco perché non si insegna nelle scuole comuni, perché è una disciplina troppo complicata per studenti abituati a imparare date e nozioni e poi rigurgitarle in un test scritto.

  1. Come mai 2500 anni fa con la forza delle domande abbiamo costruito centinaia di pensatori che hanno dato basi rivoluzionarie (anche errate a volte) che hanno costituito le parti più solide e profonde della nostra società e ora insegniamo agli studenti a non pensare?’ 
  2. Personalmente ho imparato una cosa, muoviti dove si muove il mercato perché esso comanda il mondo. Se la pubblicità (anima del mercato) fa marketing emotivo – il bambino della Volkswagen oppure l’invenzione di nuove parole per descrivere emozioni date da Sky – è un chiaro messaggio che questo aspetto è veramente convincente ed efficace. Giganti come quelli elencati sopra non andrebbero a spendere miliardi in pubblicità a sfondo emotivo se non portassero a risposte concrete. Tu cosa pensi? 

Lascio a voi queste due domande, senza scopi maieutici, solamente a carattere riflessivo. Come ti ho già detto: io lavoro per migliorare la vita altrui in modo da migliorare il sistema stesso e così cercare di avere un futuro migliore anche per i miei figli, oltre che per i tuoi. Diventa una ruota che gira che fa del bene a tutti. 

Buona riflessione

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Sebastianutti Alex

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