Pochi giorni fa ho rivisto “Catch me if you can” la vera storia di uno dei falsari più giovani e bravi del mondo interpretata da Leonardo di Caprio e Tom Hanks. C’è una cosa di spettacolare nel film, lui ottiene il successo (temporaneo) grazie alla sua abilità di fingere.
Mi sono chiesto, nella realtà è possibile riuscire a replicare il successo di Frank Abagnale? Sarebbe possibile fingere di essere in grado di saper fare qualcosa che in realtà non si è mai fatta? E in che modo potremmo sfruttare le conseguenze?
Cominciamo dal piano dei fatti, fingere è sempre stata un’attività redditizia: senza costi di investimento e senza aver investito tempo sei sul mercato a dichiararti un “professionista”; il vantaggio è indubbio. Però, se fino a 30 anni fa, le voci giravano da un quartiere all’altro ora la storia è diversa, con un paio di click posso sapere chi sei, chi non sei, cosa sai e cosa non sai fare. Perciò mi viene da dire che oggigiorno è più difficile fingere per il successo.
Poi c’è il vero scacco matto, le conoscenze non si possono fingere, o sai o non sai, Google può aiutare ma non è Gesù Cristo, non fa miracoli. Perciò, in un epoca come la nostra in cui si cerca la persona super specializzata per occupazioni mirate e precise non si può scherzare.
Però…
Siamo anche nella stessa epoca in cui le nate le soft skills, e con un po’ di sicurezza in sé stessi si può arrivare distanti abbracciando empatia e gioco di squadra. Spesso la maggior parte dei leader non hanno le conoscenze super specializzate in tutti i campi di azioni, loro sanno coordinare bene i singoli membri perché portino i risultati adeguati. Ed ecco che una delle figure più ricercate è il “Project Manager”, un profilo che non ha un percorso di studi ben specifico, non è come un medico che di strada ne ha una sola; conosco project manager che hanno un diploma tecnico e un paio di corsi online. Fanno il loro lavoro e lo fanno bene. Fingono? Forse… Molto probabilmente improvvisano, sfruttano esperienze pregresse modellate a situazioni attuali…che risultati portano mi chiederete voi…portano al risultato che loro hanno un buon lavoro…mentre altri, con le stesse competenze, consegnano le pizze in bicicletta.
Personalmente non sono un esperto di web/SEO/SEM ecc… però parecchi miei articoli sono ai primi posti nella ricerca Google, e non ho mai speso un euro. Non sono un esperto, ma il risultato l’ho centrato (magari con più fatica, in più tempo, ecc).
Fingere, apparire, mentire, improvvisare, farsi ispirare dal momento… ognuno è libero di usare il metodo che più preferisce per arrivare al successo, potrebbero essere tutte scorciatoie valide, però sappiate che il prezzo dell’esperienza non ha eguali: tu potresti fare il furbo ed essere uno dei primi nel mercato, ma quando arriverà quello preparato ti farà le scarpe senza ombra di dubbio.
Perciò, per rispondere alla domanda iniziale: fingere è un metodo che ti può portare velocemente da A a F, ma se vuoi arrivare a Z per completare l’opera devi usare tecniche più standard, sicure e consolidate.
Non dimentichiamoci che un essere umano non può sapere tutto in assoluto, spesso conviene sfruttare la sinergia e collaborare 🙂
A domani, in cui parleremo di un altro interessante argomento!
Alex Sebastianutti
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