In radio, in televisione, sul web… tutti che creano fobie e paure per l’argomento che conosciamo bene (siamo sicuri di conoscere bene il virus di cui tutti parlano?) e io credo che a un po’ tutti vengano dei pensieri su una delle emozioni più naturali e motivanti che abbiamo. Però non parleremo di paura oggi, ce n’è abbastanza in giro; parleremo dell’antitesi della paura: la felicità. E lo faremo insieme a Russ Harris (psicoterapeuta australiano autore di diversi bestseller) perché è un argomento di cui si parla troppo spesso e troppo a vanvera (come del virus).
Nel libro che ho riscoperto pochi giorni fa Harris scrive delle puntualizzazioni importanti, sfatando 4 miti sulla felicità che assillano il nostro tempo.
1. La felicità è la condizione naturale di tutti gli esseri umani
C’è una specie di imposizione che ci dice che dobbiamo essere felici, sempre e comunque, che è naturale che sia così. Invece dovremmo ben sapere che la vita è composta di momenti felici e momenti tristi, ed è normale viverli con naturalezza e spontaneità. Controllare le nostre emozioni e il nostro stato d’animo è un impresa altamente stressante che non fa bene al nostro cervello.
2. Se non sei felice c’è qualcosa che non va!
Lo dicono gli psicologi da osteria, quelli che poi annegano i loro problemi con l’alcool. Ricordatevi che la salute si deve sempre cercare e dipende per la maggior parte dalle nostre azioni; la felicità invece va e viene perché dipende dal nostro rapporto con le situazioni che ci circondano e nessuno è in grado di controllare e decidere sugli altri. si può essere felici anche con il virus in giro, specialmente se non sei infetto 🙂
3. La felicità è l’assenza di pensieri negativi
Secondo questo mito o sei positivo o sei negativo; ma la nostra vita non è un tampone per il corona virus, non esiste solo il bene e il male, il bianco e il nero, sappiamo bene che la vita è composta da migliaia di eventi e sfumature che vanno a inserirsi tra i due estremi. Togliere i pensieri negativi non regala la felicità, in caso risolvere il pensiero negativo (e il problema legato a esso) sì.
4. La felicità è mantenere il controllo
Questo è forse il mito più importato e mal interpretato dalla cultura asiatica; è vero che con la meditazione si assume un controllo maggiore dei propri pensieri e questo ci può rendere più felici, ma è anche vero che portare questo principio all’estremo non è positivo e non dà la felicità. Crea solo inutili fissazioni.
Harris, nel suo libro, spiega inoltre come accettare e far sfogare i problemi e le infelicità, evitando così di tenerle al nostro interno. Principio molto utile nella situazione attuale, soprattutto molto più utile che credere nei miti appena sfatati! Vi consiglio di leggerlo perché è scritto per tutti e dà degli spunti veramente efficaci per ritrovare la felicità delle nostre azioni.
Almeno sentirete qualcosa di diverso, un escape da questo continuo eco di virus, di contagi e zone rosse.
A presto
Alex Sebastianutti